Assistenza specialistica alunni con disabilità

L’attività di assistenza specialistica si integra con l’attività educativa e didattica ed insieme concorrono alla realizzazione dell’integrazione scolastica dell’alunno con disabilità secondo un progetto unitario che vede coinvolti tutti gli operatori scolastici (dirigenti scolastici, docenti, collaboratori scolastici, operatori, genitori, èquipe medica, etc.) in un unico disegno formativo che la norma definisce come P.E.I. (Progetto Educativo Individualizzato).

L’integrazione scolastica è un processo che implica adattamenti reciproci e si fonda, oltre che sui diritti inviolabili di rispetto della dignità umana e delle pari opportunità, su una complessità di riflessioni in merito ai bisogni “speciali” dei soggetti disabili e ai “limiti”, di familiari, docenti di sostegno, curriculari o di tecnici e operatori, nell’offrire risposte adeguate ad essi, qualora lavorino in modo isolato e frammentato. Da tutto ciò emerge con forza la necessità del lavoro integrato di équipe e di rete. Se si accetta questo punto di vista, l’interazione diventa l’elemento centrale, la caratteristica che influisce sulla struttura e sulle politiche dell’integrazione. Responsabilità, allora, di tutti gli operatori che concorrono in modi diversi al processo di integrazione del soggetto con disabilità nella società, è garantire la qualità delle interazioni.

Nel progetto delle attività assistenziali ed educative a favore degli alunni con disabilità che La Gardenia propone, le finalità sono:

favorire l’inserimento, promuovere l’integrazione scolastica, promuovere lo sviluppo delle potenzialità dell’alunno disabile, promuovere lo sviluppo delle potenzialità dell’alunno in situazione di svantaggio nell’apprendimento, promuovere lo sviluppo delle potenzialità dell’alunno in situazione di svantaggio nella comunicazione, promuovere lo sviluppo delle potenzialità dell’alunno in situazione di svantaggio nelle relazioni, promuovere lo sviluppo delle potenzialità dell’alunno in situazione di svantaggio nella socializzazione.

Per il raggiungimento delle finalità esposte riteniamo sia necessario che le attività e il progetto stesso presentino alcune caratteristiche:

►LA COLLEGIALITÀ intesa come il coinvolgimento di tutti gli attori (famiglia, insegnanti curriculari, di sostegno, operatori, collaboratori scolastici, neuropsichiatri e tecnici della riabilitazione etc.) nella stesura e nell’attuazione del progetto educativo/didattico, nella sua verifica e valutazione.

►L’INDIVIDUALIZZAZIONE dell’insegnamento: la progettazione delle attività deve avvenire nel rispetto delle capacità e delle potenzialità dell’alunno; l’insegnamento deve poter essere gestibile all’interno della classe, in gruppi di classi aperte, in piccoli gruppi o in un rapporto uno a uno, a seconda della necessità, ma privilegiando la dimensione comunitaria.

►FLESSIBILITÀ nell’organizzazione: è di fondamentale importanza che vengano garantiti ritmi di attività adeguati, opportunità di successo e di esperienze motivanti e gratificanti; qualora sia necessario, viene assicurata la partecipazione degli operatori a visite didattiche, a uscite sul territorio o a progetti particolari per agevolare l’integrazione e sostenere emotivamente l’alunno disabile.

►CONTINUITÀ fra i vari ordini di scuola attraverso la realizzazione di “progetti ponte”.

Il progetto che proponiamo poggia su alcune linee guida di seguito esposte:

  • Lavorare nell’ottica della valorizzazione delle specificità di ogni alunno con disabilità;
  • Stimolare i vari ambiti dell’autonomia utilizzando ogni possibilità offerta dal contesto formativo
  • Potenziare i percorsi di socializzazione dell’alunno all’interno e all’esterno del contesto scolastico

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